Sembra che l'attesa sia finalmente finita! La questione tanto discussa sulla mobilità sta per essere affrontata. In un mondo dove le regole sulle prossime domande di mobilità stanno per diventare il centro della discussione, la tensione è palpabile. Nonostante l'apertura ufficiale del dibattito sia prevista tra pochi giorni, sembra che il Ministero stia solo aspettando la firma definitiva del CCNL per dare il via alla discussione.
La FLC-Cgil ha fatto sentire la sua voce, ma anche la Cisl-Scuola non è rimasta in silenzio e ha risposto con un comunicato ufficiale. A quanto pare, il CCNL riporta la questione della mobilità al centro del tavolo negoziale. Questo è un passo importante e offre nuove possibilità per proteggere i docenti, che da tempo sono soggetti a regole che limitano i trasferimenti.
La posizione della segretaria generale Ivana Barbacci
La segretaria generale Ivana Barbacci ha sottolineato che il CCNL affida esplicitamente la gestione delle modalità applicative al contratto. In questa sede, si lavorerà per ottenere quello che è già stato conquistato nel 2022, quando il CCNI ha liberato dai vincoli 15.000 docenti neo assunti, nonostante le norme che cercavano di limitarne l'impatto.
Tuttavia, non tutti sono soddisfatti di questa situazione. Il 11 gennaio, un post pubblicato sulla pagina Facebook della Cisl-Scuola ha scatenato le proteste di molti docenti "vincolati". Questi insegnanti accusano la Cisl di non lottare con sufficiente determinazione per l'abolizione dei vincoli e di aver accettato addirittura due contratti che ribadiscono l'esistenza di leggi "inderogabili".
La replica della leader di CISL Scuola
Ma la leader di CISL Scuola ha risposto a tono, sottolineando che le norme di legge non possono essere cancellate dai contratti. Sostenere il contrario sarebbe semplificare eccessivamente la questione, o peggio ancora, non averne la giusta consapevolezza.
La segretaria generale Barbacci ha anche ricordato che la CISL Scuola ha sollecitato più volte Governo e Parlamento affinché le norme sui vincoli fossero cancellate. Secondo lei, puntare sui divieti non è la risposta. Invece di mettere paletti, dovremmo puntare su forme di incentivo alla permanenza nella stessa scuola, affidando il compito al contratto.
Quindi, la discussione sulla mobilità è appena iniziata e promette di essere animata. Sarà affascinante vedere come si svilupperà il dibattito e quali decisioni verranno prese. Non perderti i prossimi aggiornamenti su questa "battaglia" contrattuale che coinvolge il mondo della scuola!
E tu, che ne pensi? Sei dell'opinione che i contratti possano superare le leggi? E come pensi si possa affrontare al meglio la questione della mobilità nel settore della scuola?

"Le leggi sono come le ragnatele: se qualche cosa inerte e piccola cade in esse, rimane presa; ma se è grossa, le fa a pezzi", scriveva Anacarsi Cocci. Questa metafora si addice alla complessità del confronto contrattuale nel mondo della scuola, dove le norme si intrecciano con le esigenze di docenti e famiglie. È un dato di fatto che la rigidità legislativa spesso si scontra con la realtà umana e professionale dei lavoratori. La CISL Scuola, con le parole della sua segretaria generale, pone l'accento sulla necessità di non banalizzare la relazione tra legge e contratto, ma allo stesso tempo evidenzia un paradosso: come possono coesistere politiche a favore della famiglia con vincoli che impediscono il ricongiungimento dei nuclei familiari? La risposta di Ivana Barbacci, che invita a premiare piuttosto che limitare, sembra suggerire una via di mezzo tra l'immobilismo legislativo e la necessità di adattare la normativa alla realtà vissuta dai docenti. Sarà il contratto a dover tessere una nuova tela, più resistente e inclusiva, in grado di sostenere senza rompersi il peso delle legittime aspirazioni dei lavoratori della scuola.